8 ottobre 2015

Sommessi commenti sul Moderno (19): Grand Tour


Andare a vedere, anzitutto. Con pretesa, talvolta, di capire. Come se andare bastasse o fosse necessario per vedere. Come se vedere bastasse o fosse necessario per capire. 
La catastrofe antropologica contemporanea che va sotto il nome di turismo ha una ragione morale - l'economica ne è solo un riflesso. È una rovinosa mancanza di immaginazione, combinata ovviamente con la disponibilità di mezzi che, ritenuti atti a sopperirvi, la incoraggiano e ne amplificano gli effetti. 
Non va taciuto però che la velenosa linfa che nutre il turismo viene dal cuore del Moderno. Anche per questo aspetto, malgrado le sue pose e le sue pretese, il Moderno si rivela per ciò che veramente fu: il ritorno di una civiltà ormai più che matura verso una nuova infanzia improvvida e pericolosa, l'esordio conclamato di quel rimbambimento che oggi si vive in forme già più che macroscopiche. Minacciose di non essere ancora le piene, però, visto che crescono gli strumenti con cui questa vecchiaia demente e generalizzata può dilettarsi a rompere il giocattolo, per andare a vederlo, con risibile pretesa di capirlo. 

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